Proprietà benefiche
per la salute
Tanta vitamina C!
Povero di calorie ma più denso del ravanello rosa, il rafano è molto ricco di vitamina C (sistema immunitario, formazione del collagene, energia, sistema nervoso, riduzione della stanchezza, assorbimento del ferro): ne apporta il doppio rispetto all’arancia e molto più del kiwi!
Il rafano è anche:
- fonte di potassio (sistema nervoso, funzionalità muscolare, pressione sanguigna)
- fonte di fibre (regolazione del transito intestinale, sazietà)
Contiene anche:
- calcio
- magnesio
- antiossidanti
- glucosinolati (composti con proprietà antitumorali)
Non consumandolo in grandi quantità, il suo apporto nutrizionale, molto interessante, completa il fabbisogno quotidiano di principi nutritivi coperto dai pasti principali.
Composizione
nutrizionale
Qual è il momento
giusto per mangiarlo?
Autunno e inverno
La stagione del rafano va da settembre a marzo.
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Gennaio
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Febbraio
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Marzo
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Aprile
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Maggio
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Giugno
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Luglio
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Agosto
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Settembre
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Ottobre
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Novembre
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Dicembre
Orto o balcone
di città?
Il rafano (Armoracia rusticana, famiglia delle Brassicacee) è una pianta erbacea perenne, che predilige terreni ricchi di sostanza organica, freschi, ammendati e ben lavorati, e un’esposizione al sole.
Per maggiori informazioni sulla coltivazione del rafano, consultate la sezione dedicata esclusivamente ai consigli degli esperti.
Scelta e
conservazione
Per scegliere il rafano:
- La radice deve essere soda e densa, priva di macchie o parti molle.
Per conservare il rafano:
- In frigorifero: se è fresco, alcuni mesi in un sacchetto di plastica bucherellato.
- Il rafano può anche essere congelato, ma perde le sue caratteristiche di piccantezza.
Piccoli trucchi e
consigli pratici
Preparazione del rafano…
Il rafano è disponibile fresco (ma è raro) e più spesso già pronto, marinato nell’aceto.
Se è fresco va tagliato (attenzione, fa piangere più della cipolla!), rimuovendo le parti centrali dure e legnose, nonché quelle verdi. Deve essere pelato all’ultimo minuto per conservarne il caratteristico sapore piccante e va irrorato di limone per mantenerlo bianco.
Raramente è cotto, al più si aggiunge a fine cottura.
Il rafano si abbina con…
Crudo. Si usa grattugiato o in salsa come condimento. Ha un sapore molto forte, piccante e pepato al tempo stesso. Valorizza le ricette di sapore delicato come il pollo freddo, le carni bianche o rosse servite fredde, salumi e insaccati. Si sposa molto bene con barbabietola o carota grattugiata, cavolo rosso, manzo, pesce affumicato, formaggio di capra, frutti di mare e dà forza, con delicatezza, al succo di pomodoro.
È molto usato in Germania e in Alsazia, nonché in numerosi paesi dell’Europa dell’Est per accompagnare le salse. Ecco perché è noto anche come “la mostarda dei tedeschi”.
In Inghilterra una salsa a base di rafano, aceto e panna accompagna il roast-beef.
Negli Stati Uniti il suo consumo è molto diffuso, ad esempio nella comunità ebraica per molte ricette delle feste (Seder, Pessa’h, gefilte fisch, …)
Il wasabi giapponese. Il rafano è un elemento essenziale della cucina giapponese, sotto forma di wasabi, in particolare per accompagnare il pesce crudo. Attenzione: brucia parecchio e a differenza della mostarda la sua piccantezza si sente a partire dalle narici!
Tutti lo
mangiano!
Bambini più piccoli
Il sapore piccante e pepato del rafano non è apprezzato dai più piccoli prima dei 2 anni di età. È comunque da provare a piccole dosi, come tutti gli altri condimenti.
E tutti gli altri…
I più sensibili ai gusti piccanti potrebbero gradirlo addolcito con panna fresca.
Venite a conoscere altri trucchi per fare mangiare le verdure ai bambini
Da dove proviene?
Origini e varietà
Origini. Originario dell’Europa dell’Est e dell’Asia Minore, il rafano è conosciuto da 1500 anni prima della nostra era.
Varietà. È una pianta a foglie grandi, con piccoli fiori bianchi o gialli. Si moltiplica per divisione dei cespi: è proprio la radice che si consuma. Il wasabi è una varietà di rafano.